La Proibita nasce da una idea malsana di “ristrutturazione” di un mezzo che ha fatto parte delle vicende motociclistiche italiane, soprattutto per via della storia aziendale.
Si tratta della Cagiva SXT, una tipica moto da fuoristrada ma anche turistica e che, insieme alla versione stradale SST, fu l’ultimo modello prodotto dalla AMF-Harley Davidson sul territorio italiano ma anche il primo prodotto dalla Cagiva negli stabilimenti e con il marchio appena rilevati.
Infatti Cagiva entrò nel mercato motociclistico nel 1978, dapprima con una scuderia di due moto da corsa affidate a Gianfranco Bonera e Marco Lucchinelli, subito dopo aver rilevato lo stabilimento di Schiranna, in provincia di Varese, nel quale venivano prodotte le AMF-Harley Davidson (e prima ancora le mitiche Aermacchi).
Cagiva è un acronimo che sta per CAstiglioni GIovanni VArese, che identifica il fondatore della Cagiva, creata nel 1950 come azienda produttrice di minuterie metalliche. I figli di Giovanni, responsabili della acquisizione della AMF-Harley Davidson, sono Claudio e Gianfranco… faranno lungamente parlare molto di loro, nel mondo motociclistico… ne saranno testimoni marchi molto famosi: Moto Morini, Ducati, Husqvarna, MV Agusta…
La moto fu in produzione dal ’75 con le tre cilindrate da 125, 175 e 250. Dal 1978 fu lanciata sul mercato la versione 350 cm³, che è proprio il rottame su cui si sta lavorando. Queste moto vennero inizialmente prodotte con il marchio AMF Harley Davidson, poi nell’80 vennero prodotte con il marchio HD-Cagiva, per l’accordo intercorso, e in seguito col marchio Cagiva; tutti i modelli erano muniti di motore a due tempi e lubrificazione separata tramite una pompa Keihin azionata dal propulsore e regolata in funzione della posizione del comando del gas.
Il modello 350 era molto simile alla versione 250, si differenziava nel motore, nero anodizzato, nella livrea e nella componentistica, come il parafango anteriore, nero e più corto, lo scarico, più raccolto, che passava sopra il motore e attraverso il telaio, ed alcuni altri particolari. Questa moto fu sostituita dalla Ala Rossa 350, con motore a 4 tempi.
Questa moto, al contrario dei sui fratellini più “piccoli” ha avuto uno scarso successo commerciale, probabilmente per via di alcuni difetti progettuali tra cui: consumi troppo elevati, vibrazioni che, oltre i 100 km/h, raggiungevano pedane e manopole con frequenze elevatissime, rendendo ben poco confortevole la guida per lunghi tratti, specialmente in autostrada. Le vibrazioni elevate, inoltre, provocavano la rotture dei parafanghi anteriore (plastica) e posteriore (metallo) in corrispondenza degli attacchi.
Ma a noi le moto piacciono soprattutto così, quando sono un pò “ignoranti”…
Caratteristiche tecniche – Cagiva SST 350 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|